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La voce di Maura

Mi presento: il mio nome è Maura e qualche tempo fa avete conosciuto mia madre Anna e i suoi erbazzoncini. Quello che ancora non sapete è che oggi, per farli, usa le verdure che mio marito pianta nel nostro orto. La mia storia è un po’ diversa dalla sua: ho sempre fatto la ragioniera e quando mi sono sposata non sapevo fare proprio niente in cucina. Allora ho chiesto alla mamma di insegnarmi quelle tre o quattro cose che mi piacevano e ho copiato le sue ricette nell’agenda che conservo ancora e su cui si legge la data 1980.

I nostri piatti sono nostri davvero, quando diciamo “le polpettine” intendiamo “le polpettine di nonna Anna”, non ci si può sbagliare. Uno di quelli che riscuote più successo tra i bambini è senza dubbio la minestra imperiale: Parmigiano, uova, farina. È una specie di frittata alta circa mezzo centimetro, con un po’ di sale. C’è chi ci mette la noce moscata, ma ai bimbi tante volte non piace. Si cuoce nel forno caldo per una decina di minuti, finché non diventa dorata e poi si fa raffreddare e si taglia in piccoli cubetti. Era la ricetta delle grandi feste e dei matrimoni, si preparava anche un paio di giorni prima: due cucchiai nel piatto, un po’ di brodo caldo e potevi mettere a tavola anche cinquanta persone.

Durante l’inverno la minestra imperiale è di frequente sulla nostra tavola. La mia vicina di casa è una contadina, ha cinquanta galline e ogni tre giorni si ritrova con una quantità incredibile di uova che regala a tutto il vicinato. Con le sue uova, in primavera e in estate, ne cucino molte porzioni che congelo fino all’inverno.

Quando realizzo le ricette di famiglia, mia madre dice “sei proprio brava, sei dieci volte, cento volte me”, ma io non le credo perché l’artista in cucina è sempre stata lei. Fino a pochi mesi fa preparava a mano una sfoglia sottilissima, la guardavo in controluce e mi chiedevo come facesse a tirarla così. Io me la cavo con quella del gnocco (che se resta qualche piccolo buco non è grave), ma la pasta dei cappelletti va fatta in fretta, perché non si secchi, per poterla chiudere: lei sapeva riuscirci senza sforzo. Poi noi figlie, quattro sorelle, ci posizionavamo ai quattro lati del tavolo e in un attimo… cappelletti per tutti.

Adesso usiamo la macchina, ma continuiamo a regalarci quei momenti insieme, in cucina. Già a novembre scegliamo qualche sabato, qualche domenica o qualche mattina libera dagli impegni e iniziamo i preparativi per la Vigilia di Natale. Siamo in tanti, adesso, quasi trenta: tutti a cena da Chiara, che ha la casa più grande. Non rinunciamo alle nostre ricette e non lo faranno i nostri nipoti, a cui Anna ha regalato il libro che le contiene.

C’è chi passa di generazione in generazione un anello o un orologio e c’è chi dipinge la storia della propria famiglia. Qualcuno la raccoglie in un libro. Noi la raccontiamo attraverso le ricette. Piatti che sono stati con noi nei giorni di festa e in quelli difficili. Che ci hanno sentito ridere, forse discutere, chiacchierare del più e del meno. Piatti che sono nostri davvero, come dicevo all’inizio, e che custodiamo come il più prezioso dei ricordi.

La ricetta di Maura: minestra imperiale

Ingredienti

150 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
150 g di semola o farina
100 g di burro o margarina
4 uova
50 g di mortadella tritata fine (facoltativa)
Odore di noce moscata (facoltativo)

Preparazione
Sciogliere il burro o la margarina, poi mescolare tutti gli ingredienti. Ungere uno stampo, versarvi e stendere l’impasto. Cuocere a forno moderato per 15-20 minuti. Tagliare la pasta a cubetti e cuocerla nel brodo.

Credits:
Testi di Carlotta Fiore
Foto di Diego Rosselli






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